PROGETTO 2° CLASSIFICATO
al concorso per l’ideazione di regia, scene, attrezzeria, costumi e luci per l’opera Rigoletto di Giuseppe Verdi - TEATRO REGIO DI TORINO, giugno 2010.

RABELAIS
Regia: Federico Grazzini
Scene: Andrea Belli, Matteo Martini
Costumi: Valeria Bettella

Una sinistra tenebra aleggiava ora su di noi, ma dalle lattescenti profondità dell'oceano
si levava un riflesso luminoso a circondare l'imbarcazione di una luce irreale.

E.A. Poe

Gli uomini hanno bisogno di mostri per diventare umani.
J. Gil

Note di regia.
In Rigoletto sono possibili diversi livelli di lettura e interpretazione, paragonabili a tante sfere concentriche. E' importante tenerne conto per costruire un'idea registica che non sia bidimensionale, ma che valorizzi la prospettiva drammaturgico musicale di Verdi. E' stato fondamentale seguire l'indicazione che Verdi dette a Piave per concepire il libretto, “stare attaccati al francese per non sbagliare”. Il lavoro di analisi è partito dal dramma di Hugo, Le Roi s'amuse, per arrivare a comprendere le peculiarità dell'opera di Verdi. Il dramma romantico di Hugo è un teatro essenzialmente politico. Nella prefazione a Lucrezia Borgia scrive a chiare lettere che il teatro dovrebbe essere “una tribuna politica, un pulpito per istruire il popolo” e che è necessario che si faccia portatore di “una morale austera e profonda”. Hugo auspica la diffusione di idee morali e compassionevoli per combattere l'ingiustizia sociale. Già dalla precedente prefazione al Cromwell aveva chiarito questi concetti e teorizzato la sua idea di dramma. Idea basata essenzialmente sulla dialettica tra il sublime e il grottesco.

Lo spazio scenico.
L'impianto scenico proposto è costituito da una struttura praticabile modulare suddivisa in tre sezioni Due “ali” laterali mobili e un praticabile centrale fisso. Le due parti mobili sono di fatto due carri che scorrono su due binari circolari ed assumono, a seconda del quadro drammaturgico in cui è suddivisa l'opera, quattro ambientazioni diverse. Nella posizione aperta (Atto Primo – primo quadro e Atto Secondo, v. bozzetti B1A e B2) la struttura rappresenta la corte del Duca. Nella posizione chiusa (v. bozzetto B1B) la casa di Gilda (v. bozzetto B1C) ed infine nella posizione dissestata dell'atto Terzo la casa di Sparafucile.

Tale impianto permette quindi, attraverso la presenza di un singolo elemento, la possibilità di trasformare di volta in volta lo spazio scenico e soprattutto di adattarsi (grazie alla modularità con la quale è stato concepito) a seconda delle esigenze e delle situazioni sceniche differenti, anche in caso di allestimenti all'aperto e senza l'aiuto di graticcia e con dimensioni ridotte. Il carattere modulare della struttura riguarda anche il sistema costruttivo stesso, che è stato progettato per essere realizzato attraverso l'assemblaggio di americane a sezione quadrata realizzate su misura in ferro e facilmente montabili e smontabili e che garantiscono la praticabilità della struttura e la rendono più solida.


http://www.teatroregio.torino.it/sites/default/files/uploads/pdf/bandi/2010_bando_rigoletto_inf.pdf